venerdì 9 maggio 2008

32 ° TROFEO FAENZA OPEN L’US ACLI Faenza

32 ° TROFEO FAENZA OPEN L’US ACLI Faenza alla grande festa dello sport nel segno della tradizione, ed in omaggio ai coniugi Cicognani.
Si è svolto presso il Palacattani di Faenza il 32 Trofeo, attesissima gara di ballo Folk e non solo per tutti gli appassionati del genere. Alla manifestazione, organizzata dal Gruppo Cicognani danze, era presente anche la Delegazione US Acli Faenza. Durante le gare, che si sono susseguite fino al pomeriggio inoltrato, si sono confrontate le migliore coppie di ogni disciplina e di tutte le età, dai piccolissimi ai ballerini senior, sotto l’occhio semiserio dei giudici di gara, degli ospiti.

L’AUTODIFESA “ KRAV MAGA “ DELL’US ACLI FAENZA



COMUNICATO STAMPA
L’AUTODIFESA “ KRAV MAGA “ DELL’US ACLI FAENZA
Da Gennaio di quest’anno, a Faenza come a Milano e le altre grandi città, promosso dall’US Acli Faentine, si svolgono nell’Istituto per l’arte della ceramica G.Ballardini, lezioni di Krav maga, efficace disciplina di autodifesa sviluppata dall’esercito israeliano al fine di sopravvivere ad aggressioni a mano armata e nonb.
Le lezioni, tenute dal M° Andrea Ravaioli (dell’US Acli) sono volte ad insegnare ai ragazzi le principali tecniche di autodifesa dai più comuni tipi di aggressione e terminano con una breve seduta di training autogeno, altra disciplina volta a liberare l’individuo dalle tensioni accumulate tramite tecniche di rilassamento.
Tra gli intervistati tutti i ragazzi si sono dimostrati entusiasti, sarebbero interessati ad approfondire entrambe le discipline e riconoscono che sono molto utili, soprattutto in un contesto umano-urbano che si fa sempre più violento e logorante. Riguardo al Krav maga, alcuni di loro propenderebbero ad inserirlo nelle scuole come una materia di insegnamento.

Il parere, del Prof. Ercolani Vittorio, docente di educazione Fisica presso l’Istituto:

“E’ positivo che i ragazzi conoscano queste nuove discipline e che molti di loro le ritengano un bagaglio utile in certe situazioni della vita. Tuttavia la scuola non può insegnare tutto. Al massimo può fare da “vetrina”, presentare ai giovani queste opportunità.
“Come mai ?”
Gli studenti sono pochi motivati. A quest’età pochissimi di loro praticano sport o attività simili che costino fatica e facciano sudare, hanno altri interessi o magari le scoprano più avanti. Salvo poi farne una mania.
Inoltre la ginnastica nelle scuole è una materia che non vale molto, viene considerata di serie B. E’ già difficile riuscire a ottenere (e mantenere) le due ore settimanali, figuriamoci chiederne di più per altro.
“Quindi Lei non ritiene opportuno inserire questi corsi nelle scuole?”
Sono realista. E’ positivo che i ragazzi conoscano queste nuove discipline, ma temo che a scuola si possano presentare, non insegnare.”



A.S.D.US ACLI RAVENNA-Via Baccarini Nr.66-48100.RAVENNATel..0544/39534 - fax 0544/245471 - e.mail: acliprovincialiravenna@tin.it

CONVENZIONI 2008 Acli

Sono state attivate una serie di convenzioni valevoli per l'anno 2008, riservate agli iscritti del sistema acli. Il file delle convenzioni in essere può essere richiesto ai seguenti indirizzi e-mail:
acliraspa@libero.it
r.ruggiero@racine.ra.it

Pellegrinaggio al Santuario di MARIAZEL in Austria


In Pellegrinaggio con i Ciclisti Acli ravennati della Parrocchia S.Stefano.

Il gruppo dei “ciclisti del prete” fortemente voluto dall’allora Parroco Don Serafino, in questi anni si è contraddistinto per portare (nel loro zainetto) messaggi forti di solidarietà, di pace adoperandosi a tantissime iniziative a favore dei poveri, degli ultimi, degli emarginati, dei paesi colpiti da calamità naturali. Nello sport hanno sempre proposto uno sport pulito “NO AL DOPING” e ad episodi di violenza ed intolleranza.
Il programma cicloturistico 2008, conferma i cicloraduni sociali, i pellegrinaggio in bici (S.STEFANO-Santuario di MARIAZEL in Austria) mentre per gli scalatori ci sarà da pedalare sulle Dolomiti(base a Moena) per scalare le più alte vette. Sono riconfermate le scalate a cronometro, la spedizione a Biserno “Diga di Ridracoli”. Al nutrito programma i cicloturisti faranno un ritorno per le strade del Molise a Petacciato . Non mancheranno le iniziative di solidarietà rivolte alla raccolta fondi per le parrocchie del Perù, è ad alcune famiglie con problemi di minori nel Comune e Provincia di Ravenna. Fanno parte del gruppo 110 cicloturisti impegnati da sedici anni a far bene nella solidarietà tutti i colori dello sport, il loro responsabile in base ad una norma di regolamento interno è sempre “chi arriva ultimo” nella speciale classifica stilata a fine di ogni anno è quindi ininterrottamente da quando è nato il sodalizio ciclistico 1991 il responsabile è Raspa Walter “gli ultimi pensano ed organizzano ai primi”.
Il ciclismo delle acli S.Stefano oltre ad essere una commovente fatica ”fra le discese ardite e le risalite” è anche svago, turismo, amicizia, solidarietà, ma soprattutto pellegrinaggi con partenze sempre da Ravenna per raggiungere i luoghi di fede:S.Giovanni Rotondo-Monte S.Angelo-Loreto-S.Giuliano di Puglia-Ciita del Vaticano in udienza dal Papa-Petacciato-Lourdes-Sarsina-Camaldoli-Eremo di S.Ellero .

I Ciclisti Acli S.Stefano in questi anni,(1991-2208) hanno percorso in bici migliaia di Km per le strade d’Italia e Francia di cui ricordiamo:
1)1991:S.STEAFNO-PETACCIATO –CB-Km.400
2) 1992:GIRO DELLA VAL DI FASSA
3) 1993:GIRO DEL GARGANO(Puglia)
4) 1994:S.STEFANO-FIRENZE.


5) 1995:GIRO DELLA TOSCANA
6) 1996:GIRO DELL’UMBRIA


7) 1997: GIRO DEL MOLISE
8) 1998: GIRO DELLE PROV.di BELLUNO e TRENTO
9) 1999: S.STEFANO-CITTA’ DEL VATICANO-ROMA.
10) 2000: GIRO DELL’ABBRUZZO-PESCASSEROLI-
11) 2001: GIRO DELLE DOLOMITI-MOENA-
12) 2002: GIRO DELLA ROMAGNA
13) 2003. ”PASSO DELLO STELVIO”
14) 2004:S.STEFANO-LOURDES(Francia)Km.1350.
15) 2005 :LE TRE CIME DI LAVAREDO
16) 2006: GIRO DELLE REGIONI DEL NORD
17) 2007:S.STEFANO-TEANO(Caserta)-Molise –Marche.



PROGRAMMA CICLOTURISTICO 2008 US ACLI S.STEFANO
1) GENNAIO: Incontro con Consulenti medici su temi dello Sport(alimentazione-visite mediche-allenamenti)
2) FEBBRAIO: Si riprende a Pedalare in allenamento la Domenica solo se le condizioni del tempo lo permettono.
3) MARZO: DOMENICA 16 MARZO :1° RADUNO SOCIALE: BENEDIZIONE DEI CICLOTURISTI E I LORO MEZZI- CON LE PALME DELLA PACE DIRETTI A MELDOLA.”foto 2008”.


4) APRILE: DOMENICA 6 APRILE. 2° RADUNO SOCIALE “IN FESTA CON LA BICI” - S.STEFANO BAGNO FANTINI A CERVIA.


5) MAGGIO:SABATO 3 MAGGIO.3° RADUNO SOCIALE S.STEFANO-MONTE CAVALLO.
6) GIUGNO: DOMENICA 22 GIUGNO-4° RADUNO SOCIALE. GIRO DELLA SOLIDARIETA’ :S.STEFANO-ALFONSINE-S.ALBERTO-VALLE DI COMACCHIO- “SARANNO RACCOLTE DEI FONDI PER AIUTARE LE CHIESE E I PRETI CHE SONO IN PERU’.”
7) LUGLIO: DOMENICA 13 LUGLIO – 5°RADUNO SOCIALE S.STEFANO- BISERNO-Diga di Ridracoli-(Foresta del COSENTINESE)
località LA CROCE per ricordare l’amico LUCIANO LAGHI ).
8) AGOSTO:SABATO 9 AGOSTO—6° RADUNO SOCIALE- S.STEFANO-MONTE IOTTONE(Cesena)-G.P. DELLA CUCINA ROMAGNOLA.
9) SETTEMBRE: DOMENICA 14 SETTEMBRE- 7°RADUNO SOCIALE - S.STEFANO-GIRO DELLA ROMAGNA”percorso sulle antiche vie della romagna”.
10) OTTOBRE: SABATO 4 OTTOBRE-7°RADUNO SOCIALE S.STEFANO-DOVADOLA-FO-(Visita all’ABBAZIA di S.ANDREA E VISITA
CHIESA MONTE S.PAOLO).
11) DOMENICA 30 NOVEMBRE:PRANZO SOCIALE.
PROGRAMMA DEI RITROVI CICLOTURISTI ACLI 2008 CON DATE DA DEFINIRE:

· TUTTE LE DOMENICHE CI SARANNO RADUNI LIBERI, I PROGRAMMI DEGLI ITINERARI E L’ORARIO DI PARTENZA SARA’ PUBBLICATO NELLA BACHECA CUI SIETE SEMPRE INVITATI A LEGGERE.
· SONO PREVISTE LE PARTECIPAZIONI AI PIU’ IMPORTANTI RADUNI CICLISTICI ROMAGNOLI(12° GRANFONDO INTERNAZIONALE DI CICLISMO-CERVIA.-NOVE COLLI-CESENATICO.)
· DOMENICA 27 APRILE ORE 8,00 –GIRO DELLA LIBERAZIONE-SEGUE PRANZO NELLA SEDE ACLI.-
· PARTECIPAZIONE AL CAMPIONATA NAZIONALE US ACLI.
· DOMENICA 18 MAGGIO –PELLEGRINAGGIO IN BICI A S.LUCA BOLOGNA.
· SABATO 14 E DOMENICA 15 GIUGNO-A ROVIGO IN BICICLETTA.
· PRIMA SETTIMANA DI LUGLIO-SULLE DOLOMITI-SORAGA –MOENA.-

DAL 21 AL 27 AGOSTO-PELLEGRINAGGIO IN BICI: S.STEFANO-SANTUARIO DI MARIAZEL ^AUSTRIA^.
SETTEMBRE:LE CINQUE GIORNATE DEL MOLISE-PETACCIATO.
“PEDALANDO FRA I SAPORI DELLA TERRA DI RASPA” visita in bici nei piccoli centri dell’alto Molise.

I CICLOTURISTI SI RITROVERANNO TUTTI I MARTEDI DOPO LE ORE 21,00 NELLA SEDE DEL CIRCOLO ACLI, MENTRE IL PRIMO MARTEDI DI OGNI MESE CI SARA’ LA RIUNIONE UFFICIALE DOVE SI PROGRAMMERANNO LE INIZIATIVE DEL MESE COMPRESO GLI INCONTRI CONVIVIALI.



NEL 2008 SIAMO TUTTI IMPEGNATI A FAR BENE NELLA SOLIDARIETA’ ED AMICIZIA TUTTI I COLORI DELLO SPORT ”
il nostro impegno è per il diritto:
ALLO SPORT PULITO, ALLO SPORT SICURO, ALLO SPORT CHE SVILUPPA LA PERSONA FISICA, ALLO SPORT CHE PROMUOVE LA SALUTE,L’AMBIENTE,LA QUALITA’ DELLA VITA - la FEDE-.

venerdì 25 gennaio 2008

A.S.D. US ACLI RAVENNA

UFFICIO CONSULENZE TECNICHE ALLE ASSOCIAZIONI-CIRCOLI-
SOCIETA’ SPORTIVE


Avv. MONTI ANDREA
c/o ACLI-Via Galilei Nr.45 -48100 Ravenna
NEI GIORNI: VENERDI DALLE ORE 15,00 ALLE ORE 18,00
Studio Legale:Via IV Novembre N.5 –Ravenna
Tel.0544.38562-Fax.0544.38467-su appuntamento:
Sede Provinciale Acli Ravenna Via Bacccarini N.66-Tel.054439534.

Dott.URANO BORELLI-Consulente Nazionale Sport e Spettacolo/ SIAE.
Su appuntamento:Sede provinciale US Acli:Via Baccarini Nr.66 Ravenna
Tel.0544-39534. cel.3356559623

Dott.MAZZELLA Marco –Consulente Fiscale
-su appuntamento:Sede Provinciale US Acli Ravenna Via Baccarini Nr.66- tel.0544 39534-Fax 0544270152.email:acliprovinciale@tin.it

Segr.RASPA Walter:Normative Circoli/Società Sportive
-Sede Acli/US Acli Ravenna-Via Baccarini Nr.66-48100 Ravenna
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA DI COORDINEMENTO:
Faenza-Lugo-Cervia-Ravenna:
ACLI-US ACLI- Via Baccarini Nr.66-48100 Ravenna
Tel.0544 39534—cel.3333104302-fax.0544245471.-email: acliprovincialiravenna@tin.it Tel.0544 39534—cel.3333104302-fax.0544245471-email acliraspa@libero.it

SEGRETERIA ORGANIZZATIVA DI COORDINEMENTO:
Faenza-Lugo-Cervia-Ravenna:
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Tutela e sicurezza sul lavoro


Olivero: “Chi denuncia rischia il posto e la permanenza in Italia”
Immigrati vittime 2 volte della mancata sicurezza sul lavoro. Non solo perché – in media – si infortunano il 50% in più degli altri lavoratori (il tasso di incidenti sul totale è del 12% contro una presenza percentuale di lavoratori immigrati del 6% – dati Inail). Ma anche perché molto spesso non possono denunciare l’infortunio, pena la perdita del posto di lavoro, se non la stessa permanenza in Italia. A descrivere il quadro di questa situazione definita «intollerabile» sono le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani nel corso del seminario del 18 settembre dedicato al tema della salute e della sicurezza degli immigrati. «Quello svolto spesso dagli immigrati – afferma il presidente delle Acli Andrea Olivero – è un lavoro “non-sicuro” per eccellenza. Non solo per le condizioni precarie o del tutto irregolari in cui si svolge, ma anche per le conseguenze che questo significa sul piano della prevenzione degli infortuni e delle garanzie in caso di incidenti. Non è tollerabile rischiare allo stesso tempo la salute, o la vita, il posto di lavoro, il permesso di soggiorno e quindi la permanenza in Italia». Le Acli e il Patronato Acli chiedono quindi di creare dei percorsi di protezione per quegli immigrati che denuncino un infortunio sul lavoro, perché non perdano i diritti faticosamente acquisiti. E di prevedere un “accompagnamento sanitario” del lavoratore immigrato cheveda maggiormente partecipi i medici del servizio pubblico e gli stessi istituti di patronato.
IN EVIDENZA
Infortuni: Solo 1 su 10 si avvale dell’assistenza gratuita

Solo 1 lavoratore su 10 si avvale dell’assistenza gratuita degli Istituti di Patronato in caso di incidente sul lavoro o malattia professionaleSolo 1 lavoratore su 10 si avvale dell’assistenza gratuita degli Istituti di Patronato in caso di incidente sul lavoro o malattia professionale. Per le Acli è il segno che ‘molto bisogna ancora fare perché cresca tra la gente la consapevolezza dei propri diritti’. Su un totale infatti di 611.790 denunce all’Inail nel 2007 (aggiornamento a metà settembre) i casi patrocinati sono appena 51.779 – l’8,5% –, quelli senza patrocinio 560.011. ‘Troppe persone – spiega il presidente delle Acli, Andrea Olivero – non sanno ancora che in caso di infortuni o malattie professionali esiste un diritto, riconosciuto per legge, all’assistenza gratuita da parte dei Patronati, e invece si ritrovano da soli ad affrontare gli ostacoli burocratici e le complessità legislative. Oppure, quelli che possono, ricorrono agli avvocati o agli studi professionali ‘. ‘Un lavoro sicuro è possibile’ continua Olivero, ‘ben sapendo però che i principali ostacoli alla sicurezza sono il lavoro precario e quello irregolare. Non si tratta di tornare alla mentalità del “posto fisso”, ma di vivere il lavoro in condizioni di garanzia fisica e psicologica’
Il 28 e 29 settembre la terza edizione di 'Diritti in Piazza' delle Acli e del Patronato Acli. Per sensibilizzare alla prevenzione e al rispetto delle regole. 100mila guanti da lavoro e da cucina distribuiti in piu' di 200 piazze italianeSaranno più di 200 le piazze italiane interessate i prossimi venerdì 28 e sabato 29 settembre dall'iniziativa delle Acli e del Patronato Acli 'Diritti in Piazza', giunta quest'anno alla terza edizione dedicata al tema del 'lavoro sicuro'. 100mila guanti da lavoro e da cucina verranno distribuiti ai cittadini per ricordare loro che «la salute e la sicurezza passano attraverso il rispetto delle regole da parte delle aziende e i datori di lavoro, ma anche attraverso la prevenzione personale, anche dentro casa». Oltre 2000 tra operatori e volontari offriranno informazioni utili e consulenze sulle questioni riguardanti la tutela del lavoro e della salute, «perché troppi ancora non sanno che di fronte ad infortuni sul lavoro, malattie professionali, questioni legate all'invalidità possono trovare un sostegno e un accompagnamento gratuito, previsto per legge, da parte degli Istituti di Patronato».«Un lavoro sicuro è possibile»Per il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero, che ha presentato in conferenza stampa l'iniziativa, «un lavoro sicuro è possibile». «In un'epoca di forte precarizzazione del lavoro e del suo stesso significato - spiega -, con il fenomeno delle morti bianche tornato a salire nel corso del 2006 (+2%) ed un numero di incidenti che rimane impressionante, abbiamo il dovere - come Associazioni cristiane dei lavoratori italiani - di dire alla gente, e alle istituzioni, che 'un altro lavoro è possibile', 'un lavoro sicuro è possibile'. Sicuro in primo luogo perché non uccide, non offende, non espone a pericoli imprevisti e fatali. Ma sicuro anche perché consente alle persone di costruire progetti di futuro. Non si tratta di tornare alla mentalità del 'posto fisso', ma di vivere il lavoro in condizioni di sicurezza fisica e psicologica. La flessibilità lavorativa non può tradursi in precarietà della vita. Un lavoro 'altro', insomma, perché punta sulla crescita e la responsabilità del lavoratore, sulla sua affezione al lavoro, sulla sua volontà e capacità di fare bene. Perché un lavoro fatto male non fa crescere un uomo, né tanto meno una comunità».Le caponata antimafia e la cioccolata solidale: «Un lavoro è sicuro quando è dignitoso»«Un lavoro è sicuro quando è dignitoso», aggiunge il vicepresidente del Patronato Acli Michele Consiglio, che illustra l'iniziativa spiegando perché verranno anche distribuiti nelle piazze 10mila barattoli di 'caponata' siciliana della cooperativa 'NoE' (No Emarginazione) di Partinico (Pa), cha avvicina al lavoro soggetti svantaggiati in un terreno confiscato alla mafia, e 10mila tavolette di cioccolata dal Consorio Ctm Altromercato. «Vogliamo comunicare alla gente l'idea che sicurezza, legalità e solidarietà possono stare insieme e migliorare il lavoro di tutti».Un libro e uno spettacolo per raccontare il lavoro, i suoi rischi, le storie di vita invisibiliLe iniziative delle Acli e del Patronato Acli per promuovere tra i cittadini la cultura della sicurezza non si fermeranno alle piazze di venerdì e sabato. In conferenza stampa è stato infatti presentato in anteprima un volume dell'Iref, l'Istituto di Ricerca delle Acli, che raccoglie e racconta nove «storie di vita invisibili», esperienze di infortunio sui luoghi di lavoro. Il titolo: 'Bastava poco...' traduce il messaggio stesso del volume, l'invito cioè alla prevenzione e alla responsabilità sul lavoro. Il testo sarà diffuso e presentato nei mesi prossimi in giro per l'Italia con iniziative territoriali, a partire dalle scuole, in particolare quelle tecniche industriali e agrarie, che formano i futuri lavoratori più esposti ai rischi di infortuni.Infine lo spettacolo teatrale 'Lavoro(in)Sicurezza', la prima al Teatro Ambra Jovinelli subito dopo la conferenza stampa, realizzato in coproduzione Patronato Acli e Compagnia delle Acque di Gualtiero Bertelli, con la partecipazione di Francesca Reggiani. Un montaggio di suoni, immagini e canzoni per raccontare il lavoro di ieri e quello di oggi, con finestre sulla cronaca drammatica degli infortuni e delle morti bianche. Lo spettacolo verrà portato nelle piazze e nei teatri d'Italia ma anche nelle scuole e nelle stesse fabbriche, nei luoghi di lavoro «per risvegliare il senso di responsabilità dei datori di lavoro e la consapevolezza nei lavoratori - afferma il direttore generale del patronato Damiano Bettoni -, perché sulle morti bianche e sugli incidenti non si abbassi l'attenzione, non si cali il sipario».
Parla il leader della Cgil, Guglielmo Epifani: "C'è anche una nostraquota di responsabilità. Abbiamo bisogno di un'autoriforma"
"Il sindacato superi le pigrizietornare a sporcarci le mani in fabbrica"
"Qual è la nostra principale funzione se non quella di tutelarel'integrità, innanzitutto fisica, del lavoratore?"di ROBERTO MANIA

"Il sindacato superi le pigrizie tornare a sporcarci le mani in fabbrica"
Guglielmo Epifani
ROMA - "Dobbiamo tornare in prima linea. Dobbiamo tornare con fatica a sporcarci le mani con la condizione del lavoro". Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil, non vuole parlare di autocritica. Non è mai stato comunista e quel termine non appartiene perciò alla sua cultura socialista e riformista. Allora - mentre rilegge il reportage di Repubblica sugli operai della Thyssen di Torino ignorati dalla politica, e mentre si informa sulla vertenza dei metalmeccanici - dice che è di un'"autoriforma" che ha bisogno anche il sindacato, senza nascondersi dietro le responsabilità e le debolezze degli altri. Eppure il campanello d'allarme è suonato ed è difficile far finta di non averlo ascoltato. "Ogni morto - spiega - è per noi una sconfitta. Qual è la nostra principale funzione se non quella di tutelare l'integrità, innanzitutto fisica, del lavoratore? C'è anche una nostra quota di responsabilità, accanto alla mancanza di controlli e alle colpe delle imprese che spesso non si curano della sicurezza in nome del profitto". Ma il leader della Cgil denuncia, con amarezza, la solitudine del sindacato. Perché sul lavoro - sulla "centralità del lavoro", come dice - la politica, la sinistra, è assente. Afona. Rincorrendo ogni forma di "nuovismo purché senza il lavoro", ha fatto sì che a quarant'anni dal '68 si celebri marcusianamente "l'impresa a una dimensione: quella del mercato, della competizione senza regole, dei profitti e dei consumatori". Quella senza i produttori, appunto. "Da noi la radice popolare del lavoro si è smarrita nel processo di trasformazione politica". Si spiega così l'anomalia Epifani, primo leader della Cgil senza tessera di partito. Epifani rivendica lo sforzo di Cgil, Cisl e Uil di aver fatto della sicurezza una priorità. Ricorda che il 2006 si concluse con il drammatico incendio (quattro i morti) all'oleificio di Campello sul Clitunno. Che per tutto il 2007 i sindacati si sono battuti, "come raramente è accaduto in precedenza", per la sicurezza nel lavoro. Che poi è arrivata la tragedia alle acciaierie di Torino.
A marzo ci sarà una grande iniziativa nel capoluogo piemontese per ricordare i morti. "Ma ci vuole di più - dice - perché non bastano le buone leggi, bisogna applicarle con rigore, effettuare i controlli, costringere le imprese ad accettare gli standard di sicurezza". Poi c'è una funzione sindacale. "Mi sono andato a guardare i contratti aziendali sottoscritti negli ultimi dieci anni. Parlano di ristrutturazioni, di profonde e difficili riorganizzazioni. C'è anche il tema della sicurezza. Più o meno il 17-18 per cento degli accordi affronta la questione. Troppo poco, però. Non si parla di formazione alla sicurezza né di prevenzione. E invece è dal basso che si deve ripartire per ridare radici forti anche alla legislazione". Dal basso, proprio dove sta l'autoriforma che immagina Epifani. "Un'autoriforma che ci porti a stare meglio e con più impegno dove già siamo presenti e a entrare in quel mondo delle piccole imprese che ci è ostico anche per l'assenza dei diritti". Insomma un sindacato che ritorni nelle fabbriche e negli uffici, che esca dall'apparato, che si sburocratizzi. Sarà il tema della prossima conferenza di organizzazione della Cgil di primavera. "Dobbiamo superare le nostre pigrizie. So bene che è faticoso recuperare la prima linea. Ma non c'è alternativa. D'altra parte il sindacato è solo nella rappresentanza del lavoro. Nei luoghi di lavoro la politica non c'è più. Negli anni '70 quando affrontammo l'emergenza terrorismo, accanto ai sindacati c'erano i partiti. Oggi dove c'è il lavoro non c'è alcuna mediazione politica. Ci muoviamo così tra la scarsa attenzione di una parte della sinistra e le invasioni di campo dell'altra. Entrambe, al fondo, dimostrano l'assenza di un'autonoma proposta politica sul lavoro". Un sindacato che riparta dal basso. Che formi i nuovi i delegati con il passaggio delle competenze dai più anziani ai più giovani. Che ritorni sui banchi a studiare: Epifani ha deciso di riaprire la gloriosa scuola di formazione sindacale di Ariccia, a pochi chilometri da Roma. Sarà intitolata a Luciano Lama. Perché gli operai, ancorché "invisibili" per la politica, ci sono ancora. "Non c'è una classe, certo, ma una condizione operaia sì, eccome. Saranno almeno sette milioni coloro che lavorano manualmente. Eppure la politica non li vede. Gli operai ricambiano con una forte ostilità, emersa proprio durante la consultazione sull'accordo per il welfare. Dunque è un problema culturale, oltre che politico e sociale. Ha prevalso l'idea che tutto sia competizione, che si debba vincere o perire. Che conti di più il consumatore del produttore. Ma è un errore". Non è una bandierina ideologica né un "capriccio", quella di chiedere l'armonizzazione della tassazione delle rendite finanziarie. Ma è uno dei segnali che servono per dire che il lavoro non può essere trattato peggio degli investimenti finanziari. Tutta l'Europa l'ha già capito. Servirebbe anche una cultura imprenditoriale diversa. Sergio Marchionne, che avrebbe voluto andare ai funerali delle sette vittime della Thyssen, resta un'eccezione. Lui - dice Epifani che alle esequie non ha partecipato "per un grave lutto familiare" - crede nella dignità del lavoro. Ma gli altri? "Ma che idea del lavoro c'è dietro la proposta di far guadagnare di più le persone purché lavorino di più? Non era così nemmeno nell'Ottocento! I nostri imprenditori sono quelli descritti dall'Economist: "leggendari" per la loro voracità di non pagare le tasse e tenersi i profitti. Sono gli stessi che ritardano i rinnovi contrattuali". Come quello dei metalmeccanici. Che hanno bloccato le autostrade. Per provare ad essere visibili.


Infortuni sul lavoro, 235 morti nei cantieri nel 2007
ROMA – Nel 2007 sono stati 235 i morti sul lavoro nel settore delle costruzioni. La denuncia arriva dalla Fillea-Cgil, che anche l’anno scorso ha monitorato giorno per giorno gli eventi mortali nel settore delle costruzioni, fornendo nomi, età, nazionalità e cause, cercando di registrare in tempo reale l'andamento e le tendenze del fenomeno delle morti bianche Il numero è “appena migliore” di quello registrato nel 2006 (258 incidenti mortali), ma che fa comunque del 2007 un “anno nero, ancora altamente critico”, che sottolinea come tra i morti uno su sei (16,6%) sia immigrato.“Quello della sicurezza continua ad essere per il nostro sindacato un assillo quotidiano - afferma il segretario generale della Fillea Cgil, Franco Martini - e continuerà ad esserlo fino a quando avremo prova di una reale inversione di tendenza. Non possiamo accontentarci della lieve flessione del fenomeno infortunistico registrata dall'Inail”, (-1,5% gli infortuni tra gennaio e settembre 2007 e -2,1% gli incidenti mortali). Le vittime del lavoro (235 di cui due minorenni) “sono ancora troppe”, continua Martini, ed è per questo che “continueremo a batterci con ogni strumento perché nei nostri cantieri non si debba più morire”.Quest'anno i lavoratori immigrati deceduti sono stati 39, a conferma dell'aumento della presenza di lavoratori stranieri nel settore che, in alcune regioni, arrivano all'80% della forza lavoro. Gli immigrati risultano i lavoratori più deboli ed esposti ad infortuni, solitamente i meno pagati e inquadrati a livelli più bassi, sia per difficoltà legate alla scarsa conoscenza della lingua, sia per mancanza di formazione. Inoltre – continua la Fillea - la vigente normativa sull'immigrazione rende gli immigrati facili vittime di ricatto. La regione più colpita da infortuni mortali di cui sono stati vittime lavoratori stranieri è stata la Lombardia con 9 casi, seguita dall'Emilia con 6, Veneto con 5 e Lazio con 4.La causa più frequente di infortuni nel settore delle costruzioni resta la caduta dall'alto (42,5%), mentre aumentano i casi di persone travolte da gru, carrello elevatore o ruspa (20,8%) e colpite da materiali da lavoro. Come negli anni passati, continua il sindacato, si muore più al Nord, con in testa la Lombardia con 43 casi mortali, seguita dal Veneto con 22, dalla Campania con 19 e dal Lazio con 18.La maggior parte delle vittime aveva tra i 46 e i 55 anni. Rispetto al 2006 si è alzata l'età delle vittime, un dato che dimostra il fatto che neanche l'esperienza preserva dai rischi e che fotografa un settore “invecchiato” nella composizione della forza lavoro. Sono stati i mesi di luglio e maggio, seguiti da marzo e aprile, quelli più “neri” per quanto riguarda la mortalità nei cantieri edili nel 2007.
RAVENNA - Infortuni sul lavoro: 16 inchieste aperte in quattro mesi
RAVENNA – Una collaborazione per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. E’ il sodalizio della conferenza permanente che vede come protagonisti Direzione Provinciale del Lavoro, Inps, Inail e e Ausl i cui risultati dell’ultimo quadrimestre del 2007 sono stati da poco resi noti.
Le multe per la mancata concessione dei prescritti riposi settimanale di 300 lavoratori e per violazioni riguardanti non corretti inquadramenti contrattuali ammontano a 154.980 mila euro, mentre sono state accertate omissioni contributive su un imponibile di 892.346 mila euro.
Numerose le aziende controllate per infortuni sul lavoro con 16 inchieste aperte in quattro mesi che hanno portato a 34 prescrizioni per violazioni a normative sulla sicurezza. Nel settore edile sono stati 34 i cantieri ispezionati e 69 le aziende, in 39 delle quali sono emerse irregolarità di vario tipo. Cinque i cantieri le cui attività sono state sospese, mentre 127 sonostati i lavoratori non completamente regolari rintracciati.
Le sanzioni amministrative ammontano a 149.120 mila euro, mentre sono 104 le sanzioni penali in materia di sicurezza emesse. Per finire, l’omissione contributiva accertata è pari a 110.173 mila euro.